4 January 2010

Lettere dall'Italia - parte II

Ciao a tutti,

ecco qui la seconda lettera dall'Italia.
Il tono e' lo stesso della precedente se non piu' pessimista...

Ciao,
Antonio

P.S.
The english version will come soon...

SECONDA LETTERA

Ciao,

Scrivo a voi perché purtroppo la mia voce è nascosta tra le tante voci di un popolo italiano sempre più triste, solo e arrendevole di fronte alla prepotenza e all’arroganza di una classe politica ottusa e completamente indifferente ai problemi della gente.
La congiuntura internazionale è tale per cui bisogna sempre accontentarsi di quello che si ha, per cui bisogna solo ringraziare "Dio Onnipotente" di avere ancora quattro soldi in tasca per farsi una birra con gli amici e offrire una pizza alla ragazza di turno. E non abbiamo più neanche il tempo per incazzarci e andare in piazza dove rischi di beccarti una pallottola vagante dalla polizia o dal mafioso di zona. Non abbiamo il tempo e la forza perché siamo impegnati a lavorare sotto padrone o a sbatterci affinché il contratto venga prolungato, o perché ci prendano a fare uno stage non retribuito in cui se siamo carine e piacenti e ci facciamo toccare il culo, forse rimaniamo anche un altro anno con contratto a progetto.
L’Italia sta diventando sempre di più il paese in cui non ci sono certezze. Non ci sono certezze nei diritti in quanto ti possono incarcerare e tenere sequestrato 48 ore a Bolzaneto senza farti pisciare o ti può rapire la CIA , con l’avallo del governo, perché professi la tua religione e sei sospettato di terrorismo.
O semplicemente non hai la certezza che gli stupratori di tua figlia o della tua ragazza si facciano gli anni che meritano o che i picchiatori squadristi delle ronde vengano puniti in base alle leggi e alla costituzione che viene continuamente calpestata nei suoi valori democratici e della resistenza antifascista.
E soprattutto viviamo in un paese arretrato moralmente in cui la corruzione spadroneggia, ma ci si scandalizza se si parla di coppie di fatto e unioni civili omosessuali. E poi non si può neanche morire in pace perché il Governo che ormai ha rotto ogni indugio e va a vanti deciso verso un modello autoritario stile dittatura sudamericana, cerca di varare un decreto intervenendo in una questione spinosissima con la delicatezza di un elefante in una cristalleria.
Subiamo piccole violenze ogni giorno in questo paese. A partire dalla Televisione che per legge dobbiamo pagare per forza, ai divieti di circolazione quando non c’è la possibilità di scegliere mezzi non inquinanti, se non cambiandosi la macchina ogni anno per arricchire i concessionari e la famiglia Agnelli e simili; all’impossibilità di avere figli con la fecondazione assistita, al ricatto a cui dobbiamo sottostare se siamo immigrati e ci ammaliamo.
Non mi fa schifo il mio paese, mi fanno schifo le persone che lo governano e tutti quelli che non fanno niente per cambiarlo. Tutti quelli che dicono che Saviano è solo un irriconoscente e un rompipalle, quelli che dicono che Falcone e Borsellino volevano solo fare carriera, quelli che dicono che il pesce grande mangia sempre il pesce piccolo.
A volte mi vengono davvero dei pensieri cattivi, vorrei vedere un po’ di teste che cadono e un po’ di gente inferocita per le strade con i forconi. Pronti lì a piantarli nel culo ai manager che si alzano lo stipendio prima di andare in pensione o a quelli che per dimettersi si fanno ricoprire d’oro, o a quelli che sfruttano la beneficenza per arricchirsi o a quelli che vincono gli appalti nel mezzogiorno e poi si mangiano tutto e lasciano gli scheletri delle costruzioni sulle coste.
Scusate lo sfogo, ma è l'unica cosa che mi è rimasta. E lo faccio con voi prima di fare la fine di Piero Ricca che riceve denunce solo per andare a dire per strada e in faccia ai politici la verità.

***

2 comments:

Anonymous said...
This comment has been removed by a blog administrator.
Antonio Napoli said...

Some idiot wrote bullshit and I deleted his post...

Antonio